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LUCCIOLE

 

LUCCIOLE di Giulia Perelli

“Si può crescere senza perdere il proprio modo, magico, di vedere la vita?”

“Uno spettacolo dove l’attrice ride, piange, fa ridere e fa piangere.”
(Buster Keaton)

“É la nuova Peter Pan…”
(Walt Disney)

“Giulia Perelli si mette a nudo, trasmettendo la sua infiammata sensibilità, l’entusiasmo e la consapevolezza con cui affronta il suo personalissimo lavoro. Istrionica e, allo stesso tempo, profondamente autentica, ha accresciuto l’ammirazione che già avevo per i suoi testi scritti. Se ne esce più sensibili, toccati. É geniale.
(William Shakespeare)

“Ma da dove è uscita quella figliola lì?”
(Mamma)

One woman show della durata di 1 ora.

Scritto, diretto e interpretato da Giulia Perelli.
Con la partecipazione di Andrea Vanni.
Premio miglior autrice e miglior attrice Teatro lo Spazio 2011, Roma.

Spettacolo completo: Lucciole nel campo

Replica MACRO Roma: Quando vedo te

Video: Trailer

SCHEDA TECNICA:
Lo spettacolo è adattabile agli spazi e alle attrezzature disponibili.
La presente scheda riporta le esigenze ottimali.

Materiale elettrico:
Consolle min. 3 canali luci (piazzato+ due tagli)
Sagomatore cercapersone.
Videoproiettore.
Una presa elettrica vicino al palco.

Materiale fonico:
Mixer+lettore CD.

SINOSSI:
Le lucciole sono esseri che splendono di luce propria, nel buio. Sono magiche e preziose, ma molto fragili e piccolissime, tant’è che serve un clima adatto, l’aria calda dell’estate e senza smog affinché possano vivere. Greta ha 20 anni e non ci capisce più niente. E’ una “lucciola umana” spiantata da una bosco toscano e sopravvivente a Roma, dove cerca il suo habitat nonostante lo smog, il traffico e un cinismo dilagante che oscura giorno per giorno le già poche “lucciole” rimaste.
Greta torna in Toscana perché sfrattata dalla casa romana. Con la sua amletica confusione interiore, si confronterà con ciò che ha lasciato: la sua famiglia stramba, il nonno semplice e saggio, gli amici che sono rimasti in provincia, il ragazzo di cui si è ossessivamente innamorata e alcuni personaggi in cura da sua madre, psicologa, che esprimono della pazzìa, il lato più saggio e ironico.
Queste persone, ma soprattutto la sua terra, il bosco dietro casa, i luoghi magici più vicini al cuore le faranno scoprire ancora una volta chi è e dove vuole andare. Poiché certi luoghi pieni di storia ci parlano, facendoci ritrovare le nostre radici. Greta accetterà con ironia le sue mille paranoie e così crescerà senza perdere il suo personale modo poetico di vedere la vita. “Lucciole” è un ironico confronto tra l’ambiente dell’analisi e degli analisti, i vecchi ignoranti e saggi e i
giovani filosofi disoccupati. Tutti cercano qualche verità … e la trovano solo sognando.